Roma – Inter Streaming Gratis dove vedere Diretta Live TV Sky o Dzan? (Serie A Ore 18.00)
La partita Roma – Inter si giocherà oggi 4 Dicembre 2021 alle ore 18.00. Sarà un’esclusiva DAZN, detentore dei diritti di 10 partite su 10 per ogni giornata di Serie A, di cui 3 in co-esclusiva con Sky Sport. La gara sarà visibile in streaming, attraverso il download dell’app ufficiale dell’emittente – con relativa iscrizione e abbonamento – o attraverso una qualsiasi Smart TV. Da quest’anno, con l’acquisto del DAZN box sarà possibile inoltre avere un canale digitale dedicato con i migliori contenuti scelti giorno per giorno. Si sconsiglia categoricamente l’utilizzo di siti pirata per la visione della gara. Sarà disponibile anche sul sito una diretta testuale per seguire la partita: un evento non solo attesissimo dai tifosi azzurri, ma che sarà seguito in tutto il mondo.
La notte prima degli esami, Simone Inzaghi l’ha passata facendo la contatta feriti, contusi e giocatori recuperati. Quarantanove giorni dopo la sconfìtta con la Lazio, l’allenatore toma all’olimpico. Da allora l’In-ter ha svoltato, come dimostrano le otto vittorie ottenute in dieci partite tra campionato e Champions, fìlotto impreziosito dallo scalpo del Napoli, il primo ottenuto in stagione contro una grande. L’asticella resterà alta pure stasera, nonostante José Mourinho abbia ancora più guai del collega nel dover comporre la fonnazione.
Al di là di quanto dicano i precedenti (gli ultimi tre scontri diretti all’olimpico si sono tutti conclusi 2-2), ci si attende un segnale importante dall’Inter: un campionato fa, era il 10 gennaio, per mezzora Lukaku e compagni giocarono un calcio sublime, schiacciando gli avversari e dimostrando, a una settimana dalla sfida con la Juve (poi sculacciata con un 2-0 senza storia), che quella squadra avrebbe potuto davvero vincere lo scudetto. Questa Inter ha iniziato a farlo intuire grazie alla spietata ferocia con cui ha strapazzato le medio piccole, mentre il 3-2 con il Napoli lascia il beneficio del dubbio, per quel tremebondo finale con l’occasionissima sprecata da Dries Mertens prima del gong. A Roma l’Inter – e il discorso, paradossalmente, prescinde dal risultato – è chiamata a dare un segnale forte alla concorrenza, simile a quello urlato da Conte il 10 gennaio.
INZAGHI, UNO STADIO CONTRO
Che sia un esame, lo sa bene pure Simone Inzaghi che nella Roma giallorossa troverà solo fischi per il suo glorioso passato in biancoceleste: «Tornare a Roma fa un certo effetto ma la vivo “solo” come una partita molto importante. Penne non è più un derby perché mi sono calato al 100% in questa nuova sfida che si chiama Inter. Questa sarà una partita importante, la più importante di questo ciclo. Giochiamo contro una squadra forte, con valori.
Dovremo fare una gara attenta, da vera Inter». Quella capace di vincere a braccia alzate l’ultimo campionato. A prescindere dalla suggestione divirare in testa la boa natalizia, Inzaghi sa bene che alla sua Inter manca una grande prova lontano da San Siro contro un’altra big. Una prestazione che aumenti ancora di più le certezze della sua squadra sul fatto di avere ingranato la marcia giusta dopo che quel 3-1 subito con la Lazio – al di là delle polemiche sul gol del sorpasso, segnato dagli avversari con Dimarco a terra – aveva convinto l’allenatore e la squadra a badare più all’equilibrio, senza comunque rinunciare a una fase offensiva sempre efficace: «Anche quando avevamo un distacco maggiore ero sereno. Abbiamo recuperato perché abbiamo dato continuità di risultati, le prestazioni ci sono sempre state. Abbiamo perso punti per situazioni, rigori sbagliati o assegnati alla fine, episodi che nel calcio ci sono ma che devi essere bravo a girare a tuo favore. Ora la classifica si è accorciata, ci siamo avvicinati, ma tutte corrono».
L’Inter però, dopo aver perso con la Lazio, non ha più sbagliato una prestazione: «Ci siamo conosciuti sempre meglio coi ragazzi. Fin da subito la squadra ha sviluppato un ottimo gioco, probabilmente avevamo in alcune situazioni poco equilibrio, poi abbiamo parlato e analizzato coi ragazzi e lo staff quanto stava succedendo e i correttivi necessari per migliorare. Ora siamo in un buon momento, creiamo tantissimo, siamo il miglior attacco e siamo solidi in difesa. Non guardiamo indietro, quel che più conta è la Roma. Troveremo un avversario di qualità e arrabbiato perla sconfitta di Bologna».
Rispetto alla gara con lo Spezia, Inzaghi rilancerà Nicolò Barella («Ha fatto un ottimo allenamento, riposare gli avrà fatto bene») e soprattutto Edin Dzeko: «L’ho visto come si è allenato nell’ultimo giorno e mezzo, più intensamente di chi ha giocato con lo Spezia. Sarà speciale per lui come per noi tutti perché vogliamo fare una grande partita». Speciale come il rapporto che lega gli interisti a Mourinho: «Sarà un piacere incontrare l’allenatore del Triplete. Non l’ho mai affrontato né conosciuto. Contro di lui dovremo fare ancora più attenzione perché ne conosciamo le capacità e cosa ha fatto nella sua storia».
I due – c’è da scommetterci -si saluteranno contrasporto e cordialità. A legarli pure i mal di pancia dovuti ai troppi danni collaterali causati dalle Nazionali: «Ci siamo in mezzo tutti noi allenatori, giocando ogni due-tre giorni non è semplice. Bisognerebbe guardare con più attenzione i calendari, magari iniziare prima o mettere insieme più gare delle nazionali in un altro periodo. Noi allenatori dobbiamo adeguarci e lo stiamo facendo. Conio Spezia avevo solo due difensori di molo, ma abbiamo risposto al meglio». Tanto per gradire, già lunedì la squadra ripartirà per Madrid: altro giro, altro big match nello stadio, il Santiago Bemabéu, dove l’Inter di Mourinho ha vinto la Champions centrando il Triplete, un altro incrocio da brividi per il mondo nerazzurro.
Mou lo ha difeso, protetto, regalando anche un paradosso («Se fossi Nicolò, inizierei a pensare di lasciare la Serie A») che a Roma – nonostante l’idolatria per lo Special One sia rimasta inalterata – è piaciuto poco. Questa sera tocca a Zaniolo rispondere, sul campo. Ancora a secco in campionato, con una squadra senza Pellegrini e Abraham (e non solo), tocca a lui prenderla per mano. Al di là dei numeri che sinora non gli sorridono, è lui l’uomo di José in questo momento, Tanti-Inter per eccellenza. Proprio contro la squadra che lo ha scaliate nel 2018, in uno scambio che dalle parti della Pinetina ancora si mangiano le mani, cerca il trampolino di lancio stagionale strizzando l’occhio all’amarcord. Perché sarà anche la serata della mozione d’affetti per Mourinho ma dimenticare il legame di Nicolò con i colori nerazzurri sarebbe un errore. Come andò quella trattativa, lo ha rivelato tempo fa l’attuale ds del Siviglia Monchi, ex dirigente giallorosso: «Mentre trattavamo per Nainggolan avevamo due richieste, Radu e Zaniolo. Radu però era già stato girato al Genoa. L’Inter non voleva vendere Nicolò, mica sono scemi, ma volendo al contempo prendere anche Radja era normale che dovevano cedere su qualcosa. E alla fine dovettero accettare la nostra richiesta».
Zaniolo ha voglia di sbloccarsi in campionato, di vivere finalmente una notte da protagonista. Il gol al Trabzonspor ad agosto o quello contro lo Zorya la scorsa settimana in Confe-rence League, non possono bastare. Arriva dalla serataccia di Bologna, dove spesso e volentieri ha provato da solo a reagire contro tutto e tutti. Ha rimediato calci, si è rialzato, ha discusso con l’arbitro Pairetto che lo ha ammonito per una simulazione, sorvolando invece su altri colpi proibiti, regalando la sensazione – almeno dal punto di vista fisico – di aver assorbito (anche psicologicamente) l’ultimo infortunio. Ora ha il peso della squadra sulle spalle. Nessuno lo dice, ma in molti – anche a Trigoria – si aspettano che la sua qualità inizi a fare la differenza. Mou è il primo, anche se pubblicamente non intende caricarlo di troppe responsabilità. Per quello ci saranno i 50mila dell’olimpico, pronti a soffiargli dietro nelle sue tipiche folate palla al piede.
Praticamente quasi nessuna pretattica. Un rientro importante e due riposi fondamentali. La possibilità di centrare già a inizio dicembre l’obiettivo minimo stagionale. Simone Inzaghi nella conferenza stampa di ieri non aveva mentito. Contro la Roma il tecnico piacentino recupera dal primo minuto Alessandro Bastoni, out nell’ultimo turno di campionato a causa di una fastidiosa gastroenterite, ma deve ancora rinunciare a De Vrij e a Kolarov. I due calciatori – così come Ranocchia e Darmian – non si sono neppure imbarcati sul volo che ieri nel tardo pomeriggio è atterrato nella Capitale. I nerazzurri rispetto alla gara vinta per 2-0 contro lo Spezia nell’impegno infrasettimanale, oltre a schierare, presumibilmente, al centro della difesa l’ex Parma (da ieri totalmente sfebbrato), ritroveranno in linea mediana dal primo minuto la voglia e la dinamicità di Nicolò Barella, non impiegato contro i liguri, e in attacco la tecnica di Edin Dzeko, col bosniaco entrato ad un quarto d’ora abbondante dal fischio finale lo scorso mercoledì. Per il resto, nell’incontro che potrebbe valere, con una vittoria degli attuali campioni d’Italia, il + 12 sulla Roma – ossia sulla squadra che oggi occupa il quinto posto in classifica – e una sostanziale sicurezza sulla qualificazione alla Champions League della prossima stagione -, esiste solo un vero dubbio sulla formazione di partenza delI’Olimpico. E riguarda Danilo D’Ambrosio. Il campano potrebbe infatti partire sull’out di destra al posto di Dumfries (che comunque resta favorito per iniziare il match dal primo minuto) o relegare in panchina Dimarco (ipotesi difficile ma non impossibile) e comporre uno dei due “braccetti” del trittico difensivo, con Skriniar e il già citato Bastoni, davanti ad Han-danovic. Così fosse, Inzaghi potrebbe anche riproporre lo slovacco da perno centrale difensivo. Per il resto Perisic, senza ombra di dubbio, sulla sinistra. A centrocampo l’intoccabile Brozovic, la nuova leadership di Calhanoglu e come annunciato Barella. Davanti Lautaro-Dzeko, con Correa e Sanchez pronti a subentrare eventualmente a partita in corso.
E a proposito di attaccanti, la Corte Sportiva d’Appello ha ridotto da tre, a due giornate, la squalifica che Satriano aveva ricevuto in Primavera. Probabilmente il bomber uruguaiano giocherà oggi a Napoli con la squadra di Chivu.