Denise Pipitone, Anna Corona diceva: ”Basta non la devi nominare”
Basta, basta… e quando ti dico non lo nominare. innominabile deve essere. Lo devono lasciare in pace a lui”. Questa frase è stata pronunciata da Anna Corona lo scorso maggio, mentre era sotto indagine, quindi intercettata, per la scomparsa di Denise Pipitone, la piccola di 4 anni sparita da Mazara del Vallo, il primo settembre 2004.
Anna Corona, l’ex moglie del papà naturale di Denise, stava parlando con sua madre, Antonietta Lo Cicero, nella sua abitazione. I carabinieri registravano e annotavano tutto. Le due donne parlavano di un “vecchio”, una persona che, come avete letto, non deve essere nemmeno nominata.
Ma chi è l’“innominabile”? Ha a che fare con la scomparsa di Denise Pipitene? Per la Procura di Marsala questa così come altre intercettazioni non sarebbero rilevanti ai fini dell’indagine sulla scomparii sa della piecina, tanto che è stata chiesta l’archiviazione dell’inchiesta in cui risulta indagata, insieme ad altre tre persone, proprio Anna Corona.
L’avvocato della famiglia Pipitone, Giacomo Frazzitta, invece, ha presentato opposizione all’archiviazione proprio per la donna e non per gli altri indagati che in qualche modo sono entrati nella vicenda, ma per le false dichiarazioni di testimoni bugiardi o per informazioni sbagliate date agli inquirenti. Sulla Corona, invece, i dubbi ci sono da 17 anni. La donna è la mamma di Jessica Pulizzi, 17enne all’epoca della sparizione di Denise, l’unica che ha subito un processo per il rapimento della bambina. Fu assolta per insufficienza di prove e non può più essere imputata per lo stesso reato.
Anna Corona e sua figlia avevano un movente comune per far sparire Denise, evidenziato anche dai giudici della Suprema Corte di Cassazione: entrambe odiavano e forse ancora odiano la mamma di Denise, Piera Maggio, che ha avuto Denise da Pietro Pulizzi, papà di Jessica ed ex marito di Anna Corona.
Ma ci sono altre intercettazioni che la difesa di Piera Maggio chiede che siano riesaminate con attenzione. Ce n’è anche una in cui si parla di Gaspare Ghaleb, che nel 2004 era il fidanzato di Jessica. Fu condannato in primo grado per false dichiarazioni al pm, ma in Appello il reato cadde prescritto.
Ecco l’intercettazione. Anna Corona dice alla figlia minore Alice: «Tua sorella cazzate ne ha fatte assai, anche con questo schifato di Gaspare… che se ci viene in testa di dire. vedi come. schifato. si è messo vicino uno schifato. va bene comunque il signore». Anche se si colgono pochi elementi di questa conversazione, cosa voleva dire Anna Corona con la frase «se ci viene in testa di dire. ?». Che cosa potrebbe riferire su Gaspare Ghaleb? E ancora.
C’è una terza intercettazione che potrebbe essere rilevante in cui si fa il nome di un tale “Luigi”. A parlare sono Anna Corona e sua madre. Antonietta Lo Cicero dice: «Luigi ce l’ha portata». Chi è questo Luigi? Chi ha portato e dove? I famigliari di Denise si chiedono se tutte queste conversazioni siano state esaminate a dovere. Davvero non hanno nulla a che fare con la scomparsa della loro bimba? Del caso Pipitone e di un’altra intercettazione ancora, di cui abbiamo già scritto, è tornata a parlare l’ex pm Maria Angioni, che per prima si occupò della scomparsa della bimba, oggi giudice a Sassari e rinviata a giudizio per false dichiarazioni al pm proprio in merito al caso.
L’intercettazione è quella in cui sempre Anna Corona dice alla figlia Alice: «Lo vuoi sapere chi è stato quella volta? Io e Giuseppe». Ha detto l’ex pm: «Chiedete ad Anna Corona chi è Giuseppe! Ma se Denise fosse morta sarebbe venuto fuori. Se fosse viva, cosa che penso e auspico, questa ragazza deve sapere che se dovesse mai scoprirsi dove si trova e chi sia diventata, non perderebbe niente». Insomma, anche per l’ex magistrato ci sarebbero ancora elementi da approfondire. Intanto, mamma Piera non si scoraggia e va avanti nella ricerca di Denise. Domenica ha sostenuto la manifestazione che si è svolta a Roma con lo slogan: «La giustizia non può essere un’illusione ma un diritto, anche per la grande piccola Denise».