Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro, adesso è l’ora di un figlio
Per inaugurare il loro nido d’amore Clizia Incorvaia e Paolo Ciavarro si sono affidati alle regole della tradizione. «La prima sera che abbiamo trascorso nella nostra casa ho ricordato i racconti di mia nonna Maria, siciliana doc. Mi ha insegnato che quando si entra in un nuovo spazio il menu d’obbligo è fritturina di pesce e buon vino bianco. L’abbiamo presa alla lettera. Con un calice colmo (anche di emozione) abbiamo brindato alla convivenza.
Era metà gennaio. Pian piano stiamo dando forma ai nostri sogni: l’appartamento rappresenta sempre di più noi e i nostri gusti. Prego, accomodatevi…». Clizia e Paolo ci accolgono insieme sulla porta d’ingresso. La casa in cui vivono è un trilocale con terrazzo nel cuore di Roma, la città di lui, che ora ha conquistato definitivamente anche lei. «Ci avevo vissuto 15 anni fa, per un periodo nel quale ho conosciuto la mia migliore amica, Lola Ponce.
Da quel giorno ho sempre pensato che Roma mi porti solo cose positive», racconta con voce squillante la influencer di origini siciliane. «Paolo e io siamo legati da oltre un anno: il nostro amore per me ha significato una rinascita. Vivere insieme è un bellissimo traguardo. Un passo importante che abbiamo desiderato e ponderato con testa e cuore, per poter scrivere ogni giorno, uno al fianco dell’altro, la più bella storia d’amore mai raccontata», dichiara lei.
Paolo la ascolta attento e spiega: «Clizia si è trasferita a Roma per lavoro e questa scelta ci ha dato l’opportunità di coronare il desiderio di stare sempre vicini. Temevo che non si adattasse totalmente alla città, invece mi ha piacevolmente stupito: in pochi giorni ha stretto amicizia con i negozianti della zona, ha studiato le coordinate di Roma, ha tessuto una rete di contatti utili per i piccoli, grandi lavoretti da fare a casa», ci dice, guardando la donna che da oltre un anno gli fa battere il forte il cuore.
Una donna più grande, con una bimba nata da un precedente lega me, conosciuta al GFVip e mai più lasciata. “A te che sei vita”, le scrive su Instagram, per la gioia dei loro 980 mila followers. Paolo continua: «Appena abbiamo visto questo appartamento ci siamo guardati e a una voce abbiamo esclamato: “È proprio quello che stavamo cercando”». Due camere da letto, una stanza guardaroba, due bagni, un salotto con cucina («che ancora deve arrivare, e sarà bianca, con piani in marmo ») e un terrazzo. «Io sono cresciuto in campagna, alle porta di Roma, e mi svegliavo al mattino con un prato davanti agli occhi.
Amo le piante e tutti mi riconoscono il pollice verde. Uno spazio esterno così, nel centro della mia città, mi ha fatto innamorare subito di questa casa». Clizia lo guarda e annuisce. «Manca ancora qualcosa per vederla ultimata, ma se mi guardo intorno sono così orgogliosa che quasi non ci credo. Abbiamo sofferto tanto la distanza ed è stato pesante fare avanti e indietro tra Roma e Milano per mesi. Dopo il weekend ci salutavamo e ognuno rincasava per conto proprio.
Stare sempre insieme per me è magia e trovo che questa casa sia la più bella del mondo». Poi Clizia confida: «Mia suocera Eleonora [Giorgi, ndr] ci ha dato dritte e consigli, perché lei ha davvero molto gusto nell’arredamento e nella valorizzazione degli spazi esterni.
Paolo ha assecondato la mia voglia di dettagli rosa disseminati qua e là, io ho iniziato ad apprezzare il suo gusto minimal, termine che finora non contemplavo nel mio vocabolario», ride Clizia, mentre si allunga sensuale sul maxi divano. «L’abbiamo voluto grigio antracite, di velluto, a penisola per stare comodi e goderci le nostre maratone di film davanti alla Tv, che abbiamo incastonato in una serie di cubi anni Settanta».
A dominare la sala, stampe in bianco e nero. «Una raffigura una finestra parigina, una le belle gambe di una donna con i tacchi a spillo, l’altra Brigitte Bardot, il mio modello di stile e di bellezza», spiega Clizia. Girovagando per casa notiamo che, sempre in salotto, c’è un angolo nel quale il gusto moderno e quello vintage si fondono perfettamente.
L’atmosfera si accende grazie a una poltroncina fucsia con stampe di rossetti, pezzo di design della collezione Toiletpaper di Seletti, accostata a un mobiletto- giradischi, dono di nonna Pina Ciavarro all’adorato nipote. «È un regalo che lei a sua volta ha ricevuto da suo marito, mio nonno Domenico, che non ho mai conosciuto.
Per me ha un valore affettivo immenso ed è già capitato che la sera lo apriamo, mettiamo un 45 giri di Mina e ci mettiamo a ballare». «E se prima del momento danzante Paolo si esibisce ai fornelli, beh, la serata è perfetta», interviene Clizia. «La sua pasta alla carbonara o all’amatriciana sono imbattibili.
Appena sistemiamo la cucina con la parete attrezzata, gli elettrodomestici e riordiniamo la collezione dei miei piatti di design e dei suoi di ceramica, che ha dipinto da piccino assieme a sua nonna materna Maria, sarà un piacere cucinare insieme». La zona notte è ancora in progress: «La stiamo sistemando.
Per ora abbiamo attrezzato la mia stanza guardaroba», racconta fiera la influencer. «C’è la zona degli abiti e quella delle borse e delle scarpe. Mi sono comprata un vecchio manichino di metallo, una poltrona di velluto fucsia, una cassettiera antica con lo specchio: così mi sembra di stare in un atelier tutto mio».
Poi Clizia ci porta in un angoletto privatissimo dove conserva oli essenziali ed essenze «per depurare la casa e per allontanare le cattive energie», racconta mostrando un cubetto magico, pieno di boccette profumate. «Lì avrei visto bene una carta da parati Anni 60/70, tipo quella della nonna», dice indicando una parete.
Paolo la fissa: «Abbiamo grande affinità in generale, anche nelle scelte di arredamento, ma sulla carta da parati sono fermissimo: quella no, in casa nostra no», decreta, invitandoci a seguirlo nell’angolo preferito, il terrazzo, che è già un trionfo di primavera. «L’abbiamo arredato con divani trasparenti gonfiabili, come i materassini del mare, con un piccolo scivolo e tante piante, un limone e la camelia». Clizia e Paolo si guardano soddisfatti: «Ci sembra di sognare! ».
Poi lui si fa serio: «Insieme guardiamo avanti, nella stessa direzione. Con questa casa abbiamo gettato le fondamenta per costruire una famiglia». Lei scosta la chioma bionda e concorda: «Non ci siamo ancora messi all’opera, ma prima o poi ci piacerebbe un bimbo, un piccolo sogno da sommare al grande sogno che già stiamo vivendo, un figlio da mettere in questo nido. Che io trovo bellissimo, perché è la rappresentazione del nostro grande amore».