Fabio Volo: chi è, età, carriera, moglie, figli, libri e vita privata

Spettacolo e Tv

Fabio Volo è un personaggio molto controverso del mondo dello spettacolo, o lo si ama o lo si odia. L’uomo è una persona molto intraprendente e sicuramente versatile, Infatti, è un eccellente scrittore, attore e conduttore con un discreto seguito alle spalle. Questa sera, sabato 10 aprile 2021, Fabio Volo sarà su Raiuno in prima serata nella trasmissione televisiva i soliti ignoti-il ritorno condotta da Amadeus. Fabio Volo cercherà di portare a casa una bella vincita che sarà devoluta alla fondazione italiana per l’autismo. Scopriamo qualcosa in più sull’uomo.

Fabio Volo è un attore, scrittore, conduttore radiofonico, conduttore televisivo e sceneggiatore. Uno dei personaggi più in voga di questi ultimi anni. Cosa sappiamo di lui e della sua vita privata?

Fabio Volo chi è

Il suo nome è Fabio Bonetti, è nato a Calcinate il 23 giugno 1972 ed ha vissuto per tanti anni a Brescia. E’ li che ha conseguito la licenza media inferiore. Sin da giovane si è appassionato alla musica elettronica e nello specifico al sottogenere Eurodance, producendo anche alcune canzoni. Una di queste pare si intitoli proprio Volo, e da li è nato il suo nome d’arte. E’ approdato in tv nel 1998, diventato uno dei protagonisti del programma Le Iene, in onda su Italia 1. Ha anche debuttato nel mono della scrittura, pubblicando il suo primo libro nel 2001.

Vita privata

Non tutti conoscono alcuni retroscena legati alla sua vita privata, come il fatto che ha lavorato come panettiere nel negozio del padre, con il quale non ha mai avuto un buon rapporto. Ha vissuto per un pò di tempo ad Ibiza insieme alla sua famiglia, dove ha lavorato intensamente al suo ultimo libro, intitolato Una gran voglia di vivere. Convive da diversi anni ed esattamente dal 2011 con Johanna Hauksdottir, un’istruttrice di yoga. La coppia ha avuto due figli, Sebastian nato nel 2013 e Gabriel nato nel 2015.

A chi ha permesso di farle del male nella vita? «L’ho concesso a mio padre e a mia madre, agli amici. Poco agli sconosciuti. Dato che ho lasciato la scuola a 14 anni per andare a lavorare, non ho avuto, come gli altri ragazzi, una persona di riferimento che desse loro un voto: 7, 8, 5, 6.

A scuola è il professore, poi da grandi diventa il capo ufficio o il capo partito… Non ho avuto questa figura giudicante, il mio valore dipendeva e dipende dall’impegno che metto nelle cose». Cosa prova nel vedere i ragazzi di oggi sempre incollati a uno schermo?

«Nel film si lascia intuire che un punto di incontro tra le generazioni è possibile. Ognuno tende a mitizzare il periodo della propria gioventù. Noi ci parlavamo nelle panchine in piazza ed era bellissimo, ma io spero che anche i ragazzi di oggi abbiano dei bei ricordi di quello che hanno vissuto». Guardando ai giovanissimi che usano il social Tik Tok si sente un “boomer”, ovvero un po’ anziano e superato?

«Sì. Infatti tra i social uso solo Instagram, perché ho capito che era utile per lavoro. E comunque prima di pubblicare qualcosa devo pensarci su, non mi viene affatto naturale».
C’è una cosiddetta “challenge”, una tipica sfida da social, che vincerebbe di sicuro? «Se la sfida fosse non uscire di casa per giorni, vincerei. Invece coi balletti di Tik Tok sarei un disastro». ‘

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