Silvio Berlusconi si ammala e iniziano le litigate in famiglia

Spettacolo e Tv

Nonostante i suoi 84 anni (il 29 settembre) Silvio Berlusconi sta reagendo bene alle cure del “suo” professor Alberto Zangrillo. Che però, oltre che col virus, deve combattere col desiderio scalpitante dell’ex presidente del Consiglio di tornarsene a casa sua ad Arcore, e lasciare la suite da 300 metri quadrati in cui è ricoverato al San Raffaele di Milano.

Se tutto procede secondo l’ottimismo di Zangrillo, ci vorrà ancora qualche giorno ma se tutto andrà bene non sarà grazie al “vaccino di Putin”: quella dell’invio di una dose dell’antivirus che la Russia ha già realizzato (saltando gran parte della sperimentazione) è una bufala. Nel mentre, tutti (compresi i sanitari, ma loro hanno il dovere di farlo) cercano di ricostruire la catena del contagio che ha portato in ospedale Berlusconi e in isolamento metà della sua famiglia: la fidanzata Marta Fascina; i figli Luigi, Barbara e Marina; i loro congiunti e i loro figli; alcuni collaboratori dell’ex Cavaliere, tra cui almeno una guardia del corpo.

ISOLE E ISOLAMENTO Dopo mesi in cui dall’entourage di Berlusconi trapelavano solo dettagli sulle rigide regole introdotte per evitare che il virus e il leader di Forza Italia si incontrassero (lockdown in Provenza da Marina, tamponi tutte le settimane, visite ridotte al minimo, test negativo obbligatorio anche solo per avere un colloquio), le prime voci sul possibile contagio di un membro della famiglia risalgono ai giorni successivi a Ferragosto e circolano tra Milazzo e le isole Eolie. Il Morning Glory, lo yacht di 48 metri di proprietà di Berlusconi, era transitato di lì, con a bordo Luigi e la sua futura moglie Federica, raggiunti per qualche giorno da Barbara con compagno e figli (che poi hanno proseguito verso Capri, per approdare a Villa Certosa, in Sardegna).

Secondo il sito di informazione locale OggiMilazzo. it, dopo il weekend di Ferragosto, alcuni membri dell’equipaggio e alcuni passeggeri dello yacht avrebbero manifestato sintomi riconducibili al Covid-19 e avrebbero allertato le autorità sanitarie per chiedere un tampone, cui tutti i presenti in barca sono stati sottoposti direttamente sul Morning Glory. Secondo le fonti locali, due persone della famiglia Berlusconi, sarebbero risultate positive (Luigi è ancora in isolamento a bordo).

Dalle Eolie ci si sposta poi in Sardegna, dove pochi giorni dopo è Barbara Berlusconi ad accusare sintomi e a sottoporsi a un tampone, che risulterà positivo e che indurrà il padre a tornare ad Arcore e lei a restare a Villa Certosa in attesa della guarigione. Una volta ad Arcore, il leader di Forza Italia si è sottoposto a un tampoone che aveva dato esito negativo, tranquillizzandolo al punto da fargli compiere un mini-tour: prima nella villa di Angera (lago di Como), con tanto di selfie e strette di mano ai sostenitori che lo incontravano; poi a Châteneauneuf- de-Grasse (Provenza), nella villa di Marina, che involontariamente contagerà; quindi di nuovo ad Arcore. È qui che Silvio inizia ad accusare febbriciattola e tosse. Ed è qui che il tampone darà esito positivo, con successivo annuncio del contagio (il 2 settembre).

AFFETTI E ATTRITI Come sempre accade, quando una malattia turba la routine di una famiglia, attorno al patriarca malato si sono registrate due reazioni: l’affetto dei cari e dei collaboratori più stretti (e persino di molti ex avversari politici); il rinverdirsi, nel momento della preoccupazione, di dinamiche che parevano sopite (in casa e nel partito). Tra tutti quelli che hanno avuto parole di affetto per Berlusconi citeremo solo lei, Veronica Lario, che negli ultimi 11 anni (da quando annunciò la separazione, nel maggio del 2009) non ha più comunicato con lui e che in questo frangente gli ha espresso vicinanza e preoccupazione.

Un gesto pacificatore che non è bastato a sedare le indiscrezioni sulle solite ruggini tra le primogenite, Marina e Barbara: la prima avrebbe accusato la seconda di aver portato il virus a Villa Certosa; la seconda si è difesa a mezzo stampa chiedendo comprensione e clemenza in un momento già difficile; la prima poi “costretta” dalle voci a sostenerla in questo a mezzo stampa. Insomma, la cara vecchia Arcore Story. Con una coda romana: alla notizia della malattia di Silvio, in una Forza Italia già mal messa si è fatta urgente la ricerca di un successore. Ammesso ce ne siano.

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